I sensori di rottura vetri sono molto importanti nella protezione degli spazi domestici, commerciali o industriali. Si tratta di dispositivi che, collegati a un sistema di allarme, rilevano le vibrazioni o i suoni tipici del vetro in frantumi, attivando così un allarme immediato. Questo tipo di sensore è particolarmente utile per proteggere finestre, vetrine, porte-finestre e altri punti d’accesso trasparenti, spesso presi di mira da malintenzionati alla ricerca di un ingresso rapido e silenzioso. In questo articolo scoprirai cosa sono, il perché della loro importanza e il loro funzionamento.
Sensore di rottura vetri: cos’è e perché è utile
I rilevatori di rottura vetri sono degli strumenti che servono a segnalare un’eventuale rottura o danneggiamento delle finestre e delle porte. Questi elementi sono importanti perché attivano immediatamente l’allarme non appena un intruso rompe o danneggia una finestra o una porta, e non solo. A differenza dei tradizionali sensori di movimento o di contatto, i sensori di rottura vetri possono individuare tentativi d’intrusione prima ancora che l’intruso abbia varcato la soglia, aumentando notevolmente le possibilità di intervento tempestivo. Sono compatibili con altri sistemi di sicurezza e richiedono generalmente poca manutenzione. Inoltre, questi dispositivi non sono limitati dalla dimensione o dallo spessore del vetro: grazie a tecnologie avanzate, come la rilevazione audio delle specifiche frequenze emesse dalla rottura oppure la misurazione delle vibrazioni sulla superficie, riescono a distinguere con precisione tra i suoni ambientali comuni e il rumore tipico del vetro infranto.
Come funzionano i rilevatori di rottura vetri
Per capire il funzionamento di questi sensori, è importante distinguere due tipologie differenti:
- sensori acustici, che usano dei microfoni per captare i suoni della rottura del vetro
- sensori a vibrazione, che rilevano i movimenti e le vibrazioni prodotte quando il vetro viene rotto
Questi sistemi hanno una copertura ampia con lo scopo di proteggere stanze con più porte o finestre e possono essere connessi a dei sistemi wireless per avvisare immediatamente il proprietario della casa quando c’è in corso un’effrazione. Quando un vetro viene rotto, il sensore capta questo cambiamento di stato del vetro inviando un segnale alla centrale, facendo scattare l’allarme. Di conseguenza c’è una maggior possibilità che il ladro fugga non appena parte la sirena.
L’impiego di sensori di rottura vetri trova applicazione in diversi contesti. Nei negozi, ad esempio, possono proteggere le vetrine, spesso punto debole dell’intero impianto di sicurezza. Nelle abitazioni, invece, questi dispositivi permettono di tutelare porte-finestre che danno su giardini o balconi, aree talvolta meno sorvegliate. Anche negli uffici e nei capannoni industriali, dove grandi superfici vetrate possono rappresentare un facile accesso per i ladri, l’integrazione di questa tipologia di sensore costituisce un ottimo deterrente.
Installazione dei sensori
La facilità di installazione e integrazione con le moderne centrali d’allarme rende i sensori di rottura vetri un componente essenziale per rafforzare la sicurezza perimetrale. Come vedremo nei prossimi paragrafi, dalla scelta del sensore più adatto alle caratteristiche dei diversi modelli, fino alla manutenzione e all’ottimizzazione delle prestazioni, esistono numerose variabili da considerare per ottenere il massimo dalla protezione offerta da questi preziosi dispositivi.
In conclusione, il sensore acustico o a vibrazione hanno un enorme potenziale nell’aumentare la sicurezza dell’abitazione. Dopo che il ladro ha danneggiato o rotto il vetro della porta o della finestra, la centrale riceve un segnale facendo scattare l’allarme. Così facendo, ci sono più possibilità che il ladro scappi non appena sente l’allarme, evitando o riducendo la tempistica dell’effrazione.